Il lato bello della vita.

Testo Philipp Gmür Illustrazione Kornel Stadler

Quella del 2019, è stata l’estate più calda della storia. Un sole generoso, che ha fatto registrare cifre eccellenti, in parte anche record per le nostre piscine pubbliche. Tuttavia, un bagnino si è lamentato: la stagione sarebbe stata ancora più bella se le previsioni di MeteoSvizzera fossero state più affidabili, annunciando più sole che nuvole e pioggia.

In Svizzera l’infrastruttura funziona: acqua pulita, rete dei trasporti efficiente, grande scelta di derrate alimentari prodotte in loco o importate, scuole, assistenza sanitaria, una vita in sicurezza… Molti di questi pregi vengono (nuovamente) apprezzati soltanto quando si vive un’esperienza diversa, in viaggio o durante un soggiorno prolungato all’estero. La nostra qualità di vita oggi si traduce spesso in una fuga temporanea dal mondo quasi eccessivamente civilizzato e organizzato, sapendo comunque di poterlo ritrovare in qualsiasi momento. Abbondano le offerte di viaggi in paesi e culture di ogni genere. Sembra già quasi un’avventura quando tra amici ci si racconta di non aver potuto fare la doccia per due giorni o di essere rimasti «isolati dal mondo» per una settimana senza cellulare e senza accesso a internet.

A casa possiamo concederci il lusso di irritarci per cose del tutto banali: il vicino che non ha ancora tagliato la siepe, la stanza dei bambini in disordine, gli innumerevoli cantieri lungo le strade, i treni in ritardo, i cattivi odori corporei in tram, bus e ascensori. Oppure appunto: le previsioni del tempo troppo pessimistiche.

Cordialmente, Philipp Gmür

viva. vivere.