semplice. diverso. helvetia.
Testo Philipp Gmür Illustrazioni Kornel Stadler
30 anni fa, quando varcai per la prima volta la soglia della nostra sede principale di San Gallo per un colloquio di presentazione, alla reception c’era un opuscolo intitolato «San Gallo – la porta del mondo». Qualche tempo dopo ho scoperto con delusione che, sebbene per un certo periodo l’Helvetia sia stata operativa in tutti i continenti, nella seconda metà del XX secolo si è gradualmente ritirata su pochi mercati. Successivamente, l’Helvetia si è concentrata sul ramo Non Vita in alcuni paesi dell’Europa occidentale e sul suo canale di vendita più importante, i propri agenti. E a capo dell’azienda c’erano uomini provenienti dalla stessa regione, con le s tesse idee politiche, formati a lla stessa scuola per assumere funzioni di comando.
Con l’inizio del nuovo millennio, tuttavia, l’Helvetia è tornata a essere più variata e colorata. Oggi offre soluzioni in quasi tutti i rami assicurativi nonché nell’Asset Management.
È presente in Svizzera, in Europa e persino nel mondo intero con le Specialty Lines. Oltre ai suoi agenti, l’Helvetia conta su una vasta rete di banche, broker e altri intermediari. E ai «piani superiori» oggi si parla il dialetto di Basilea o l’inglese, ci sono uomini e donne, quadri senza gradi militari e senza cravatta, blazer rosa e porte aperte. Questa diversità contribuisce a creare un ambiente di lavoro più dinamico.
Grazie ai diversi caratteri e stili di vita e quindi alla diversità di opinioni dei suoi collaboratori, l’Helvetia forma un proprio microcosmo. Taluni sentono forse la mancanza del proprio posto auto, dell’ufficio individuale senza vetri o della birra di un tempo dopo il lavoro. Altri discutono di asterischi inclusivi, appropriazione culturale, desiderano più cibo vegano in mensa e provano vergogna di volare. La diversità è eccitante, importante e talvolta faticosa. In fondo è vero: «Helvetia è la porta del mondo!»
Cordialmente, Philipp Gmür
Domande, idee, opinioni redaktion.viva@helvetia.ch